Onofrio Tataranni
Autore: Giovanni Caserta
a cura di Michele Saponaro
ISBN 978-88-6542-240-3
Pagine: 80
Anno: 2013
Formato: 14 x 21 cm
Supporto: libro cartaceo
Le Logge napoletane, cui erano affiliati molti di quelli che saranno i protagonisti del '99, erano il centro di diffusione degli ideali di libertà, uguaglianza e fratellanza universale che erano alla base dei principi rivoluzionari del tempo e che minavano alle fondamenta il potere regale basato sul diritto divino. A questi ideali aderisce, in maniera più o meno palese, anche parte del clero, soprattutto quei religiosi che nella Capitale avevano frequentazioni con gli ambienti intellettuali da tempo legati a scambi culturali con i savants francesi e con la miglior cultura illuminista europea. A questa pattuglia, seppur con toni moderati e con la misura necessaria per restare comunque all'interno della Chiesa e non irritare più di tanto la Corona, ovvero cantando nel coro dei progressisti benpensanti, si pone il canonico materano Onofrio Tataranni, che, nonostante il suo catechismo repubblicano, riuscirà, scivolando silenzioso lungo i muri, in abito talare, a riguadagnare la città d'origine, tra l'altro rimasta fedelissima ai Borbone, e a non suscitare alcun interesse, dopo il ritorno dei monarchici, del marchese La Valva, mandatovi in visita ispettiva. Senza, pare, altre conseguenze, forse anche per l'età avanzata, e facendosi presto dimenticare quale fiancheggiatore dei giacobini partenopei.
Dall'introduzione di Salvatore Abita
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