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Titolo disponibile
ISBN: 9788865428849
Autore: Fabrizio Canfora
ISBN 978-88-6542-884-9
Pagine: 96
Anno: 2023
Formato: 12 x 19,5 cm
Collana: Tascabili, 11
Supporto: libro cartaceo

Pubblicato qualche anno dopo la proposta di descolarizzare la società del dimenticato Ivan Illich e quella di una diseducazione obbligatoria del suo maestro Paul Goodmann, affilato come un rasoio e denso come un caffè espresso, il pamphlet di Fabrizio Canfora (1913-1996) all’interrogativo del titolo risponde convinto e deciso.
No ad una scuola di giovani abbassati a permanenti bambocci; no ad una scuola in balia di novelli riformatori che scrivono cose amene, dimentichi che l’interdisciplinarità, che è antica quanto il sapere stesso, presuppone le discipline.
No ai programmi fai da te, alle assemblee dalla sequenza diarroica e al clima festaiolo e vacanziero in qualsiasi occasione: sì al diritto allo studio non disgiunto dal dovere di studiare.
Nelle pagine di Canfora vengono chiamate in causa le colpe della classe politica e le sue varie e inconcludenti pseudo riforme; non solo il pedagogismo libertario: tutti hanno contribuito a svilire la scuola, macchiandosi così del delitto di lesa società.
Malgrado il tempo trascorso, la riproposizione di questo “vecchio” pamphlet con la sua “sana” indignazione può “oggi” ancora servire almeno a non rassegnarsi ad una scuola facile, disinformante, diseducante.

Fabrizio Canfora (1913-1996) aderente ai gruppi collegati a «Giustizia e Libertà» durante il regime fascista, militò nel Partito d’Azione e, dal 1948, nel Partito Comunista Italiano. Autore di saggi politici e storici, dal 1935 al 1983 insegnò storia e filosofia nei licei.

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