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SKU: 9788865427521
Autore: Mario Fresa
Presentazione di Andrea Corona
ISBN 978-88-6542-752-1
Pagine: 64
Anno: 2020
Formato: 12 x 19,5 cm
Collana: Nuovi echi, 11
Supporto: libro cartaceo

Come in una tela in cui l’occhio non sa dove posarsi, le soluzioni linguistiche di questo libro risultano talvolta contro-intuitive, ma è proprio in virtù di ciò che regalano dei piccoli stordimenti all’intelligenza; più a quella intellettiva, si badi, che non a quella emotiva. […] I versi di Fresa osano l’aporia, osano avventurarsi oltre le catene della sintassi per approdare a quel che la psicanalisi freudiana chiamava l’ombelico del sogno, nodo inaccessibile all’analisi. […] Di più, vi è una narrazione poetica che gioca con uno scollamento, quello tra linguaggio parlato e soggetto parlante, che gioca coi concetti di conclusione e di sconclusione, di compiutezza e di incompiutezza, e dunque coi concetti di sapere e non-sapere, di conoscenza e ignoranza: non per nulla, il soggetto del discorso resta il più delle volte ignoto. […]. La poesia si fa allora estroflessione dell’inconscio, si fa condensazione e spostamento, si fa sogno stesso.

Andrea Corona

Mario Fresa è nato a Salerno nel 1973. Tra i suoi libri di poesia: Uno stupore quieto (Stampa2009, con prefazione di Maurizio Cucchi, 2012; menzione speciale al Premio Internazionale di Letteratura Città di Como); Svenimenti a distanza (Il Melangolo, 2018, con una riflessione critica di Eugenio Lucrezi; Premio Internazionale Cumani Quasimodo). Ha tradotto poeti latini e francesi e ha collaborato a «Paragone», «Caffè Michelangiolo», «il verri», «Nuovi Argomenti», «La Revue des Archers», «L’Almanacco dello Specchio», «Recours au Poème», «Nazione Indiana» e «Poesia».

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