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ISBN: 9788865429891
Autore: Panfilo Gentile
A cura di Gianfranco de Turris
ISBN 978-88-6542-989-1
Pagine: 184
Anno: 2024
Formato: 14 x 21 cm
Collana: Le veglie di Attico, 8
Supporto: libro cartaceo

Anno 1969: il maggio francese con l’impostore Sartre c’è già stato, esce De­mocrazie mafiose di Panfilo Gentile. Ber­sagli non solo Sartre, Marcuse, i giovani in rivolta, gli Usa («lo zelo missionario ha ispirato ad essi l’idea anti-storicistica che le democrazie possono essere trapiantate dovunque») ma soprattutto la democra­zia: «in democrazia il primo precetto è l’accaparramento dei voti, la conquista di una maggioranza, senza di che non si arriva al potere».
Dopo il 1969, Democrazie mafiose è stato riproposto nel 1997 e nel 2015 a cura di Gianfranco de Turris, che vi premette una smagliante introduzione: «Panfilino» è «uno spietato analizzatore dei mali italiani politici e morali, e un prefiguratore dei disastri futuri». La «partitopatia», cioè l’occupazione pervasiva dei partiti nei gangli statali a fini privati, ha trasformato la democrazia in «democrazia mafiosa», cioè una «democrazia manipolata», un «regime di tessera»: ormai, ecco l’amara sentenza di Gentile, le democrazie mafiose non sono «un fatto degenerativo contingente» ma «un prodotto inevitabile della società contemporanea».
«Forse bisogna rassegnarsi ad ammet­tere che oggi chi dice democrazia dice partitocrazia».

Di Panfilo Gentile (1889-1971), giorna­lista e scrittore, ricordiamo: L’idea libe­rale (1955), Polemica contro il mio tempo (1965), Opinioni sgradevoli (1968); questi ultimi due saggi sono strettamente legati a Democrazie mafiose, l’opera più nota del Gentile.

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