Regia commissione d'inchiesta per Napoli
Autore: Giuseppe Saredo
a cura di Sergio Marotta
ISBN 978-88-6542-239-7
Pagine: 964
Anno: 2013
Formato: 22 x 32 cm
Supporto: libro cartaceo
La Commissione d'inchiesta definì la camorra come «l'atto di prepotenza, col quale uno o più individui s'impongono ad altri individui per ottenere, con minaccie, vie di fatto, o subdolamente, una somma, una utilità , un servigio, una preferenza, bene spesso un continuo contributo forzato sul loro guadagno». Insomma una vera e propria «associazione delittuosa di gente prepotente». Ma la Commissione non si limitò a questa sola definizione. Essa comprese che si trattava di un fenomeno assai complesso e che riguardava sì gli strati più bassi della popolazione, ma coinvolgeva direttamente anche le classi sociali più elevate. In particolare la Commissione definì «alta camorra» quella praticata «dai più scaltri e audaci borghesi» i quali, approfittando della ignavia e della miseria, riuscivano a ricavare lauti guadagni brigando nelle adunanze politiche, nelle pubbliche amministrazioni, nei circoli e nella stampa cittadina per ottenere appalti e praticare commerci. «E quest'alta camorra, che patteggia e mercanteggia colla bassa, e promette per ottenere, e ottiene promettendo, che considera campo da mietere e da sfruttare tutta la pubblica amministrazione, [...] è da considerare il fenomeno più pericoloso perché ha ristabilito il peggiore dei dispotismi, [...] annullando l'individualità e la libertà e frodando le leggi e la pubblica fede».
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