Contro il degrado civile
Autore: Salvatore Settis
ISBN 978-88-6542-104-8
Pagine: 16
Anno: 2012
Formato: 12 x 20 cm
Supporto: libro cartaceo
“Una quercia che cade fa molto rumore; ma una grande foresta cresce in silenzio”. Questo proverbio cinese descrive bene lo scenario italiano che stiamo attraversando. Guardiamo increduli il crescente degrado delle nostre città e del nostro paesaggio, e ci sdegniamo ogni giorno per il cinismo dei (pochi) colpevoli, per l’indifferenza dei (molti) spettatori, per le alleanze e compromissioni di fatto fra chi devasta i nostri orizzonti di vita e amministratori pubblici di ogni livello e di ogni partito. E chi manifesta la propria indignazione viene spesso accolto da commenti infastiditi, accusato di inutile pessimismo, invitato a rassegnarsi e a pensare ad altro. È vero il contrario: “sa indignarsi solo chi è capace di speranza” (Seneca). Ma se talora abbiamo la triste impressione d’esser rimasti soli a difendere i valori del paesaggio (e della Costituzione), è perché non sappiamo ascoltare l’inarrestabile fruscio della foresta che cresce.
Salvatore Settis (Rosarno 11 giugno 1941) – archeologo, storico dell’arte e intellettuale impegnato, ha insegnato Archeologia greca e romana all’Università di Pisa fino al 1985, e Archeologia classica alla Scuola Normale di Pisa dove ha ricoperto l’incarico di direttore dal 1999 al 2010. Dal 1994 al 1999 ha diretto il Getty Research Institute di Los Angeles. Nel 2008 è stato nominato presidente del Consiglio superiore dei Beni Culturali, incarico da cui si è dimesso dopo un anno per incompatibilità con la linea di tagli alla cultura del governo allora in carica. Tra i suoi libri ricordiamo Italia S.p.A. L’assalto al patrimonio culturale (Einaudi 2002), Futuro del classico (Einaudi 2004), Paesaggio Costituzione cemento (Einaudi 2010).
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