I lavori pubblici tra etica e diritto
ISBN 978-88-6542-041-6
Pagine: 150
Anno: 2012
Formato: 12,5 x 20 cm
Collana: Assise, 6
Supporto: libro cartaceo
La rete dei rapporti che nel Mezzogiorno oggi intercorrono tra emergenza continua di molteplici bisogni sociali, controllo politico sulla gestione di risorse pubbliche e interessi delle imprese a vario titolo dipendenti da tale gestione sembra configurare un blocco sociale, molto più radicato e diffuso, e quindi molto più forte, del vecchio «blocco agrario», che fu fino agli anni Cinquanta di questo secolo il bersaglio del meridionalismo classico. È all’azione di questo nuovo blocco sociale che possono in ultima analisi ricondursi l’esaurimento di fatto, cui si è assistito in questi anni, della politica meridionalistica, e la sua sostituzione con interventi parziali di breve periodo, destinati a far fronte a questa o a quella emergenza con il ricorso sempre più frequente a procedure e strumenti speciali e derogatori, che hanno di fatto sottratto quegli interventi ai normali controlli di efficacia e di efficienza. Ritornare ad una politica per il Mezzogiorno ispirata allo sviluppo e non all’assistenza, ad una visione strategica di medio-lungo periodo e non soltanto alla risposta precipitosa a bisogni emergenti, alla netta separazione anziché alla confusione tra potere politico e responsabilità gestionale, significherebbe battere il blocco sociale di cui s’è detto e dar vita alla formazione di un nuovo blocco sociale, orientato al progresso: di questo il fulcro non può essere che la moderna impresa concorrenziale.
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