Cristianesimo (e-book)
ISBN 978-88-6542-460-5
Pagine: 18
Anno: 2015
Formato: 14 x 21 cm
Collana: Lessico crociano, 40
Supporto: file PDF (680 Kb)
Sono nato il 1°
Così conobbi il Croce e in quella triste primavera del '44 lessi la Storia d'Europa nel secolo XIX e fui profondamente colpito dalle pagine del primo capitolo dedicate alla religione della libertà. Divenni crociano anch'io e lo sono rimasto tutta la vita. Finita la guerra cominciai a raccogliere le opere di Benedetto Croce e da liceale le lessi una dopo l'altra cominciando dai quattro volumi della Filosofia dello Spirito. Naturalmente senza trascurare la storia della filosofia e i filosofi. Dopo qualche anno scrissi ad Alfredo Parente, mi rispose e da allora intrattenni una regolare corrispondenza con lui, finché nel 1964 non iniziò la «Rivista di studi crociani». Inutile dire che entrai subito nella redazione, furono anni indimenticabili, ricordo ancora il rumore che si fece quando mi invitò a scrivere l'articolo di fondo per i cinque anni della rivista! Raffaello Franchini, allora in pratica condirettore della rivista, fece fatica ad accettare quello che considerava un affronto. Fu un susseguirsi di scritti dal Vico senza Croce agli scritti su Machiavelli e Croce, che ho completato soltanto tanti anni dopo sulla «Nuova Antologia».
E questa della «Nuova Antologia» è stata la seconda parte della mia attività negli studi e scritti crociani; sorse dalla conoscenza e amicizia con Giovanni Spadolini e dopo la sua morte proseguita con Cosimo Ceccuti. All'interno della redazione mi furono affidati gli studi crociani, compito che proseguo tutt'ora. In particolare ho seguito con Paolo Bonetti, Felicita Audisio, Michele Maggi e Salvatore Cingari quanto usciva a proposito del Croce, organizzando annualmente un pomeriggio di studi alla Biblioteca Spadolini.
giugno 1931, nel '43 dopo l'8 settembre sono scappato con i miei genitori da Trieste, perché di famiglia ebraica ricadevo sotto la legislazione nazista delle leggi di Norimberga, essendo state la Venezia Giulia e Trieste annesse al Reich, sotto il comando di un Gaulaiter. Rifugiati a Genova, venni accolto in una scuola privata retta da antifascisti e frequentai la terza media, là conobbi il professore Minnicelli che mi prese a ben volere e mi dette lezioni a casa sua, inutile dire che ero senza soldi. Il professore era un liberale crociano e m'iniziò alla filosofia. Non ho finora parlato del mio lavoro, vicende della mia famiglia mi hanno fatto interrompere gli studi all'Università e mi hanno impedito di svolgere l'attività d'insegnamento alla quale mi sentivo destinato. Intrapresi viceversa l'attività di concessionario di pubblicità che ho proseguito tutta la vita professionale fino al ritiro a fine 2010.
Nessuna recensione disponibile per questo titolo.
Autenticati per poter scrivere una recensione. Accesso