Dant_Tropìa. Approccio retorico ai versi mariani del «sacrato poema»
Autore: Michele Bianco
ISBN 978-88-6542-845-0
Pagine: 312
Anno: 2022
Formato: 16 x 24 cm; ill.
Collana: Biblioteca di Sinestesie, 105
Supporto: libro cartaceo
Il saggio di Michele Bianco si prefigge di conoscere Dante attraverso le figure; di qui il titolo “Dant_Tropìa”: dal segno significante al sistema dei significati. La monografia parte dalla creazione artistica e giunge alla personalità dell’autore: dall’oggetto confezionato al soggetto confezionatore. Ecco perché uno studio retorico della poesia di Dante: per scoprire i tratti creativi che esplicitamente non emergerebbero dal discorso condotto, perché sommersi. Sottoporre al vaglio l’opera del sommo poeta, come dentro a un crivello o setaccio, passandola ai raggi Röntgen, non è un gioco sterile, ma uno studio proficuo. Un approccio retorico al testo dantesco non è un fatto velleitario, bensì è felicemente rivelatore del carattere poetico del suo autore. Egli, infatti, ignaro ed inconsapevole, ha trasferito nella sua codificazione estetica dei risvolti soprasegmentali e subliminali, che sono indicatori della sua concezione poetica, nonché dei valori concettuali che la sorreggono. Lo studioso ha il compito di scoprirli, grazie all’esame accurato delle figure iniettate, sia pure inconsapevolmente, dall’autore nella propria elaborazione testuale. Configurazioni che scaturiscono dall’intrinseca natura del poeta e non da sovrapposizioni né da interferenze esterne. Dall’analisi complessiva delle figure, viene fuori un poeta parsimonioso, anziché prodigo [figure ampliative], concreto e non evasivo, che si compiace di giocare con le sottigliezze dialettiche e concettuali, piuttosto che inclinarsi al godimento acustico e percettivo, stimolante la sua sensibilità [figure razionali], che predilige la poesia, che in lui ha la precellenza sulla stessa teologia e sulla filosofia [figure estetiche], previdente, controllato ed oculato [figure di trattative], concreto e dotato del senso pratico e realistico delle cose [figure sintagmatiche], che inclina alla musicalità coinvolgente della sua composizione [figure empiriche]. Perciò uno studio Dant_Tropico.
Michele Bianco ha svolto attività di docenza al Master di II livello in Bioetica e Filosofia Morale, presso l’Università degli Studi di Bari, ed è, attualmente, impegnato, in ambito accademico, in progetti multiculturali e interdisciplinari. Studioso eclettico e profondo, spazia dalla filosofia alla letteratura, dalla sacra scrittura alla teologia, attraversando, anche, trasversalmente, settori scientifici e matematici, con approccio multiprospettico e con originali chiavi di lettura, che conferiscono carattere innovativo alle sue ricerche. Perito in re historica et archivistica, con nomina del Vaticano, per la causa Beatificazione di Giovanni Palatucci, è membro del Comitato Scientifico della Rivista di Studi «Sinestesie» sulle letterature e le arti europee. È autore di saggi storici, filosofici e teologici. In ambito letterario ha pubblicato: Il credo di Dante nella Divina Commedia, Il Ponte, Avellino 2006; La questione di Dio nella dottrina cristiana di Dante e nella filosofia di San Bonaventura, Guida, Napoli 2008; Lev Shomeà (I Re 3, 9). «Un cuore ascoltante». Da Dante a Luzi. Epifania del divino, ierofania e amor di Patria, introduzione di A. Puglia, Edizioni Sinestesie, Avellino 2018; L’estetismo nella poesia di Giovanni Pascoli. Con una lettura ritmica, morfologica, fonica, metrica, sintattica e logico-formale. Con un saggio introduttivo di Carlo Santoli, Edizioni dell’Orso, Alessandria 2020.
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