Antonio Gramsci. Dal liberalismo al «comunismo critico»
Prefazione di Stefano G. Azzarà
ISBN 978-88-6542-853-5
Pagine: 400
Anno: 2024
Formato: 11,5 x 19,5 cm
Collana: Diotìma. Questioni di filosofia e politica, 29
Supporto: libro cartaceo
Nonostante il profondo legame simpatetico con le classi subalterne, sul piano culturale Gramsci inizia come liberale: fa riferimento a Croce e Gentile e, sulla loro scia, condanna il giacobinismo. La presa di posizione a favore del liberalismo è la difesa della modernità e del soggetto capace di autodeterminazione. Ma proprio questa conquista viene liquidata dalla Prima Guerra mondiale e dall’irregimentazione di massa che essa comporta. Nel salutare la rivoluzione d’Ottobre, scoppiata sull’onda della lotta contro l’immane carneficina, Gramsci sviluppa la critica del liberalismo e matura il passaggio ad un «comunismo critico» che vuole essere erede delle conquiste della modernità.
Domenico Losurdo è stato ordinario di Storia della Filosofia presso l’Università di Urbino. Per i nostri tipi sono stati pubblicati Marx e il bilancio storico del Novecento (2009); Hegel e la libertà dei moderni (2011); Fuga dalla storia? La rivoluzione russa e la rivoluzione cinese oggi (2012); Imperialismo e questione europea (2019). Nel 2020 è stato ristampato il volume, a sua cura, Le filosofie del diritto. Diritto, proprietà, questione sociale di G.W.F. Hegel.
Nessuna recensione disponibile per questo titolo.
Autenticati per poter scrivere una recensione. Accesso