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SKU: 9788865428696
Cronache del piacere 1957-1958
Autore: Alfonso Gatto
A cura di Epifanio Ajello
ISBN 978-88-6542-869-6
Pagine: 288
Anno: 2023
Formato: 15 x 21 cm
Collana: Biblioteca di Sinestesie, 109
Supporto: libro cartaceo

È difficile entrare e orientarsi nel territorio vasto e labirintico delle prose che compongono le Cronache del piacere di Alfonso Gatto, nella successione dei temi variegati che rimbalzano dalle vicende private allo sport, dalla cronaca spicciola di costume alle citazioni di Kafka e Leopardi. Gatto scrive come se avesse di fronte un amico cui confida impressioni, umori momentanei, disagi e nostalgie, ma anche il ruvido di un’etica sempre all’erta. A leggerle, si ha la sensazione di frequentare «circoli di un colloquio minuto e di quel pettegolo notiziario che avvicenda morti e vivi, fortunati a sfortunati, vincitori e vinti nel commento dell’ultim’ora prima del sonno» (Le città sono gli uomini). Forse il modo migliore per affrontare la molteplicità di queste scritture sarebbe accettarle come una collezione disordinata di accadimenti, una sorta di minima enciclopedia da ordinare per temi, privatamente.

Alfonso Gatto è nato a Salerno nel 1909. Il suo primo libro di poesie, Isola, lo pubblica a Napoli nel 1932; seguiranno Morto ai paesi (1937) e Poesie (1939). A Milano, nel 1934 collabora con la rivista di architettura «Casabella» diretta da Edoardo Persico. Nel 1938, a Firenze, dà vita, con Vasco Pratolini, alla rivista «Campo di Marte». Nel frattempo, collabora con i maggiori quotidiani, e pubblica, nelle riviste letterarie, racconti, messi insieme ne La sposa bambina (1943). Nel 1949 raccoglie nel volume Il capo sulla neve poesie sulla Resistenza. Dopo la Liberazione, iscrittosi al partito comunista, dirige il quotidiano «Milano sera», «La settimana» e, uscito dal PCI, nel 1951, il settimanale «Epoca». Dopo la guerra pubblica le Nuove poesie (1950) e Osteria flegrea (1962). Il 1962 è anche l’anno di Carlomagno nella grotta, prose sui problemi del Meridione. Ha vinto vari premi letterari, tra i quali il Viareggio nel 1966, con la raccolta La storia delle vittime. È morto nei pressi di Grosseto in un incidente automobilistico l’8 marzo 1976. Di sé ha lasciato scritto «Voglio che la poesia sia la sola a dire chi sono, come sono vissuto e perché e con la naturalezza che le è propria».

Epifanio Ajello insegna Letteratura italiana moderna e contemporanea nell’università di Salerno. Fra gli ultimi suoi lavori: Arcipelaghi. Calvino e altri. Personaggi, oggetti, libri, immagini (2013); Carabattole. Il racconto delle cose nella letteratura italiana (2019); L’Abbecedario di Pinocchio (2022).

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