L'idea di Risorgimento
ISBN 978-88-905957-9-0
Pagine: 194
Anno: 2011
Formato: 14 x 21 cm
Collezione: Istituto Italiano per gli Studi Filosofici Press
Supporto: libro cartaceo
«Quando le condizioni politiche e sociali della vita di un popolo non corrispondono al nuovo principio che si è sviluppato nel mondo dell'intelligenza; quando il fatto è in contraddizione con l'idea; la rivoluzione già esiste come germe nella coscienza nazionale. Ma allora ne' popoli l'idea rivoluzionaria è un sentimento vago, oscuro, indeterminato. I filosofi trasformano questo sentimento in un pensiero determinato; questo pensiero è come uno specchio profondo nel quale il popolo riconosce se medesimo, i suoi istinti nuovi, i suoi novelli bisogni; nel quale egli trova risoluta la contraddizione tra ciಠche è e ciಠche dovrebbe essere. Senza i filosofi la rivoluzione sarebbe cieca, indeterminata, priva di scopo; sarebbe la furia dell'istinto in luogo della potenza infinita della ragione; la forza violenta delle moltitudinì in luogo del diritto assoluto dell'umanità».
Bertrando Spaventa
Le parole di un protagonista del Risorgimento italiano: per tornare a riflettere sul significato di "politica" e sulla sua intima connessione con la felicità dei popoli.
Bertrando Spaventa (Bomba, 1817-Napoli, 1883), fratello di Silvio Spaventa, congiunse nella sua opera l'interpretazione del pensiero di Hegel con la riconquista della tradizione filosofica italiana di Giordano Bruno e Tommaso Campanella, dando vita alla tesi della "circolarità dello spirito europeo". Il suo contributo teorico durante l'epoca del Risorgimento fu decisivo per la costruzione delle basi filosofiche del nuovo Stato italiano. Ai due fratelli Spaventa Elena Croce, discendente per via paterna, si rivolse come ai «dioscuri del Risorgimento».
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