«Disegnare la planimetria di una città  ipogea è un esercizio di memoria. Si tracciano i segni della superficie ripercorrendo a memoria i segni del vuoto creato nel sottosuolo». Paola Raffa usa argomenti e disegni molto convincenti sia sul piano teorico che su quello rappresentativo. Leggendo il libro non solo si capisce la logica della costruzione delle case ipogee di Matmata, si capiscono anche le motivazioni sociali sottese. Argomenti, corroborati e integrati da altri studi, che spiegano le ragioni delle scelte «progettuali» della comunità  insediata. Che esprimono la forma di una particolarissima necessità  di abitare. Scelte ripetute negli anni con poche variabili. Tramandate da generazione in generazione. Legate indissolubilmente ai luoghi e alla consistenza materica dei terreni di scavo. Permeate da un forte senso religioso.

Paola Raffa è ricercatore di Disegno presso l'Università  degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria. Svolge attività  di ricerca presso il Dipartimento ArTe. Il lavoro di ricerca affronta i temi del rilievo, la rappresentazione e l'analisi della città  e dell'architettura mediterranea. Tra le pubblicazioni: La Casa Maghrebina, modi convenzionali di rappresentazione (2001); Ksour della Regione di Tataouine (con altri, 2007); Marabout, uomini luoghi architettura (2008); La medina città  compressa in trasformazione (2010); Ksour di Jelidet (con altri, 2012).