«Marcos Ana, dal carcere, rispose: «Sarà che i miei sogni spaventano il tiranno/ come un lontano canto/ come sepolte campane /come tutte le voci che non capisce./ Sarà che i miei sogni/ di uomo e di Poeta/ sono coperti dal ferro/ che mi rinchiude la vita/ e ora sogno spade allegre./ Sarà, mi domando/ che ancora non capiscono/ che incarcerarono l'uomo/ perché non furono capaci/ dell'assalto vincente/ al forte dei suoi sogni/ che con più forza lo fa sognare». (L. Sepúlveda)
In appendice:
Il discorso del "Grande Dittatore", di Charlie Chaplin.
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