Le illusioni del genere umano

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SKU: 9788865428061
Autore: Eduard von Hartmann
A cura di Giuseppe Invernizzi
ISBN 978-88-6542-806-1
Pagine: 256
Anno: 2021
Formato: 14 x 21 cm
Collana: Le veglie di Attico, 5
Supporto: libro cartaceo

La Filosofia dell’inconscio di Eduard von Hartmann esce nel 1869, nove anni dopo la morte di Schopenhauer e ottiene subito un successo strepitoso.
In essa il giovane filosofo tenta di integrare fra loro il pensiero di Hegel e Schopenhauer, secondo una prospettiva già prefigurata dall’ultimo Schelling. Per Hartmann a fondamento della realtà e del dolore che la pervade c’è un principio irrazionale, secondo quanto insegnato da Schopenhauer, ma tale principio da solo non può bastare: c’è bisogno dell’idea di Hegel per dar ragione degli elementi razionali della realtà.
Volontà e idea sono i due elementi costitutivi del nuovo principio metafisico, denominato inconscio, che opera in tutti i fenomeni, compreso l’uomo.
La razionalità del mondo assume tuttavia una configurazione sconcertante. La felicità è l’unico fine ragionevole dell’umanità, ma essa è irraggiungibile nel presente. L’umanità si illude che lo potrà essere nel futuro con il progresso. Bisogna allora abbandonare il quietismo di Schopenhauer e impegnarsi nella realizzazione del progresso. Ma se – come Hartmann dà per certo - anche il progresso non produrrà felicità ed anzi si rivelerà come l’ultima illusione, non resterà che riconoscere come unico fine razionale la realizzazione di una condizione di non sofferenza, ovvero l’annichilimento del mondo. Il momento di questa scelta radicale è tuttavia ben lontano nel tempo; per ora è indispensabile operare per il progresso, pur nella mesta convinzione che esso non potrà mutare veramente le condizioni dell’umanità.
Di lì a poco la Germania realizzerà la sua unificazione proseguendo il cammino che doveva farne in breve una grande potenza; ma molti – pur apprezzando e ammirando questo progresso, pur contribuendo ad esso con lealtà e impegno – rimarranno intimamente insoddisfatti. Il sistema di Hartmann è forse una metafora della delusione degli anni della Gründezeit?

Eduard von Hartmann (Berlino 1842-1906), filosofo tedesco. Opere principali: La filosofia dell’inconscio (1869); Estetica (1886-1887); Fenomenologia della coscienza morale (1893); La religione dell’avvenire (1894); Dottrina delle categorie (1896); La psicologia moderna (1901); Sistema di filosofia in compendio (8 voll. postumo, 1907-1909).

INDICE

Introduzione. Eduard von Hartmann e il pessimismo
di Giuseppe Invernizzi

Nota bio-bibliografica

Eduard von Hartmann
Le illusioni del genere umano

Nota alla traduzione

Capitolo IX
L’inconscio nel misticismo

Capitolo X
L’inconscio nella storia

Capitolo XIII
L’irrazionalità del volere e la miseria dell’esistenza
Indicazioni circa lo scopo del capitolo
Il primo stadio dell’illusione
§ 1. Critica della teoria schopenhaueriana della negatività del piacere
§ 2. Salute, giovinezza, libertà e benessere economico come condizioni per il punto-zero della sensazione, e la contentezza
§ 3. La fame e l’amore
§ 4. La compassione, l’amicizia e la felicità familiare
§ 5. La vanità, l’onore, l’ambizione, il desiderio di fama e il desiderio di potere
§ 6. La devozione religiosa
§ 7. L’immoralità
§ 8. Il piacere procurato dalla scienza e dall’arte
§ 9. Il sonno e il sogno
§ 10. L’istinto di guadagnare e la comodità
§ 11. L’invidia, il malanimo, l’irritazione, il dolore e il rimpianto per il passato, il pentimento, l’odio, il desiderio di vendetta, l’ira, la suscettibilità
§ 12. La speranza
§ 13. Riassunto del primo stadio dell’illusione
Il secondo stadio dell’illusione
Il terzo stadio dell’illusione

Capitolo XIV
Il fine del processo cosmico e il significato della coscienza

Passaggio alla filosofia pratica

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