Il congresso dei morti
ISBN 9788889579831
Pagine: 126
Anno: 2005
Formato: 12,5 x 16 cm
Supporto: libro cartaceo
Pubblicato, in pochi esemplari nel 1921 dal Partito Comunista Italiano, all’indomani della fine della prima guerra mondiale, il libro divenne subito introvabile, perché sequestrato e distrutto dal Fascismo. È una presa di posizione contro la guerra, contro tutte le guerre che sciaguratamente l’umanità ha combattuto. I giovani, i morti di tante battaglie si raccolgono a congresso, e vogliono sapere perché essi, che volevano vivere, sono morti nel fiore degli anni. Parlano prima i responsabili della loro morte (Alessandro, Cesare, Napoleone, Attila, Goffredo di Buglione), poi parlano loro, i morti alle Termopili, i legionari romani, i fantaccini della Rivoluzione francese. Nel bel mezzo del dibattito interviene Cristo, per condannare chi, arbitrariamente, ha creduto di poter combattere in suo nome: l’unica legge che lui ha dato è quella dell’amore. Quando ha finito di parlare, scorge il soldato che a Lambessa gettò la spada. E gli dice: «Di tanti milioni di cristiani che si sono seguiti sulla faccia della terra e che tuttora la popolano, sei rimasto pressappoco l’unico che mi abbia ubbidito».
Zino Zini (1868-1937). Fu professore di filosofia a Torino, ed uno dei protagonisti della vita politica e culturale della città agli inizi del Novecento. Rivelò il meglio di sé nel saggio breve, e nel dialogo filosofico: Il Congresso dei morti (1921), I fratelli nemici (1937).
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