De optimo genere degende vite
Introduzione, testo critico, traduzione e commento
a cura di Elisa Tinelli
ISBN 978-88-6542-481-0
Pagine: 448
Anno: 2016
Formato: 15 x 21 cm
Collana: Biblioteca di studi umanistici, 9
Supporto: libro cartaceo
Girolamo Aliotti, figura rappresentativa delle inquietudini che, all'alba del mondo moderno, attraversarono il monachesimo tradizionale, volle intervenire, col dialogo De optimo genere degende vite, nel dibattito sul miglior genere di vita che, tra '300 e '500, costituì uno dei più rilevanti nodi problematici attorno a cui gli umanisti si diedero convegno. Il messaggio che l'autore aretino consegna alle pagine del suo dialogo è un invito al buon senso e alla misura: egli propugna, infatti, da un lato, l'astratta superiorità della vita del chiostro, ma lascia intendere, dall'altro, che essa non costituisce la via privilegiata per la salvezza e esorta gli uomini a non far torto alla propria natura e a seguire le proprie reali inclinazioni, condicio sine qua non, questa, di un'esistenza vissuta con consapevolezza e genuinità , al riparo dalla perniciosa colpa dell'ipocrita simulazione.
Elisa Tinelli (1986), assegnista di ricerca in Filologia italiana presso il Dipartimento di Lettere Lingue Arti. Italianistica e culture comparate dell'Università degli Studi di Bari Aldo Moro, è autrice di un commento al De natura rerum di Beda il Venerabile, di un'edizione del Panegyricus ad Philippum Austriae ducem di Erasmo da Rotterdam e di alcuni saggi dedicati ad aspetti e tematiche della cultura letteraria d'età umanistico-rinascimentale.
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