Lo Stato e le ferrovie
Autore: Silvio Spaventa
a cura di Sergio Marotta
ISBN 978-88-6542-263-2
Pagine: 376
Anno: 2013
Formato: 17 x 24 cm
Supporto: libro cartaceo
Raggiunta finalmente l'Unità, stabilita la capitale a Roma, il problema principale del nostro Paese diventava quello della costruzione dello Stato: di quello Stato moderno che Spaventa intendeva come l'unica istituzione etica che potesse realizzare l'interesse generale e far partecipare tutti i cittadini al benessere comune. Si determinò allora un grave conflitto tra i particolarismi privati e gli interessi pubblici. Uno dei momenti decisivi di tale conflitto fu segnato dal contrasto tra lo Stato e il 'nuovo feudalesimo' delle società concessionarie dei lavori pubblici, per la realizzazione della rete ferroviaria. Il progetto 'rivoluzionario' di Spaventa, Sella e Minghetti, di dotare l'intero territorio italiano di una rete moderna ed efficiente di strade ferrate esercitate dallo Stato trovò l'opposizione più ferma e determinata nell'intreccio di interessi privati costituito dalle oligarchie, dalle concentrazioni finanziarie e dalle società private. Gli scritti qui raccolti rivelano in tutta la sua grandezza l'opera eroica svolta da Silvio Spaventa nella breve stagione in cui, alla guida del Ministero dei Lavori Pubblici, nel rigoroso rispetto della legge, ponendosi a baluardo dell'interesse generale e del pubblico erario, impegnò tutte le sue energie per resistere alle pressioni dei gruppi dell'alta finanza italiana e straniera.
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