Il saggio indaga il passaggio da rappresentazione a concetto all’interno della filosofia della religione di Hegel, con lo scopo di analizzare la circolarità dei rapporti tra religione e filosofia tramite le interpretazioni di Karl Friedrich Göschel e David Friedrich Strauss, esponenti rispettivamente della Destra e della Sinistra hegeliane. A partire dalla teoria della rappresentazione di Hegel, che coinvolge la mediazione simbolica offerta ai concetti filosofici dalle rappresentazioni artistiche e religiose, emerge la compresenza delle due istanze di critica e di conservazione della religione che verranno poi esplorate separatamente negli altri due autori. Göschel, nel suo tentativo di conciliare fede e sapere, batterà la linea che considera la religione come esemplificazione concreta delle idee filosofiche, cadendo allo stesso tempo in una problematica giustificazione aprioristica della dottrina cristiana. Strauss, invece, svilupperà un’interpretazione mitica e una critica storica volte a colpire la forma e i contenuti della religione, sacrificando, tuttavia, la mediazione simbolica. Nelle conclusioni verranno evidenziati i meriti e i limiti di queste due posizioni, per rispondere ad alcuni quesiti circa il rapporto tra Hegel e la religione: ne possiamo avere ancora una dopo la conoscenza filosofico-scientifica?

Martina Barnaba si è laureata in Filosofia all’Università “Ca’ Foscari” di Venezia e ha poi conseguito il dottorato di ricerca presso “La Sapienza” di Roma. I suoi interessi principali riguardano la filosofia hegeliana, il pensiero femminista e gli studi di genere. Tra le sue pubblicazioni recenti: L’albero della conoscenza: la dialettica del mito eterno dell’uomo secondo Hegel (Problemata, 2020), Essence and Representation as Moments of Mediation in the Hegelian System (Revista Eletrônica Estudos Hegelianos, 2021), e la traduzione di Who Cares? Come ripensare una politica democratica (Castelvecchi 2023).