Memorie dell’incoscienza
ISBN 978-88-6542-888-7
Pagine: 224
Anno: 2023
Formato: 14 x 21 cm
Collana: Le veglie di Attico, 6
Supporto: libro cartaceo
Memorie dell’incoscienza già nel titolo evocano il loro contenuto: sono un’opera autobiografica; l’incoscienza è quella dell’autore che, attraverso la finzione narrativa, cerca di spiegarsi, subito dopo la fine del secondo conflitto mondiale, che cosa abbia portato l’Italia al fascismo. «Eravamo tutti fascisti. […] Caduto Mussolini non c’è nemmeno più un fascista in Italia».
Sono stati fascisti «per un’assoluta immaturità psicologica», secondo Ottieri; per un’incoscienza che dovrebbe risvegliare la coscienza, che è sempre «una faticosa conquista», e lasciare «adito al progresso psicologico, personale; e a lotte fra gli uomini molto più essenziali, più autentiche e utili».
Se lo sfondo è la grande storia (i fatti avvengono tra il 25 luglio e l’8 settembre del 1943), nella piccola storia dei personaggi affiorano temi senza tempo quali la giovinezza, il desiderio di morte per un amore non ricambiato, il dolore (intense sono le pagine sulla morte della sorella del protagonista), la solitudine. Ed è qui che l›autore esordiente si dimostra particolarmente ispirato. «Le tre figure femminili – scrisse Montale – sono tratteggiate con molta sicurezza e certe aperture di paesaggio, certe rotture e sospensioni del discorso, dimostrano nell’Ottieri un vero talento narrativo».
Di Ottiero Ottieri (Roma, 29 marzo 1924-Milano, 25 luglio 2002) si ricordano: Donnarumma all’assalto (1959), La linea gotica. Taccuino 1948-1958 (1963), L’irrealtà quotidiana (1966). Memorie dell’incoscienza uscì per la prima volta nel 1954, e una seconda volta nel 1967 presso Bompiani.
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