Nella sua biografia del geografo francese Élisée Reclus, Patrick Geddes ha scritto che per ogni vita piena, per ogni variegata carriera, si possono avere tante biografie quanti sono i biografi e tante nuove interpretazioni quanti sono gli interpreti. È ciò che è successivamente avvenuto nel processo di studio della sua stessa vita e del suo poliedrico pensiero. Urbanista, sociologo, biologo, Geddes è stato oggetto di molteplici ricerche che ne hanno attraversato la multiforme e copiosa produzione scientifica e le complesse vicende personali e lavorative. Il testo di Giovanni Spizuoco esamina, sotto la lente del restauro architettonico, la sua attività di planner, sociologo e biologo, analizzando gli aspetti del suo pensiero strettamente connessi alla conservazione del patrimonio culturale. Nel solco delle teorie di Darwin ed in piena armonia con le profetiche invettive in campo economico e sociale di Ruskin e Morris, Geddes pone al centro della propria filosofia evoluzionista il social heritage e delinea i connotati di un rinnovato approccio alle trasformazioni urbane, votato al principio del minimo intervento, definito conservative surgery.

Giovanni Spizuoco, architetto e dottore di ricerca, si è formato ed ha lavorato presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II. Ha svolto periodi di studio presso la University of Edinburgh ed è stato assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università della Calabria. I suoi studi e le sue pubblicazioni nel campo del restauro si concentrano prevalentemente sulla storia e sulle teorie della conservazione del patrimonio alla scala urbana e sugli aspetti legati all’accessibilità del patrimonio architettonico.