L'amore nei miti antichi: quale tema più affascinante, non solo per la bellezza irraggiungibile delle narrazioni ma per i significati immortali che vi sono racchiusi? In una serie di articoli pubblicati nel quotidiano «Il Foglio» e adesso riuniti in questo volumetto Ruggero Guarini (1931-2013) ha raccontato splendidamente alcuni dei più celebri miti d'amore, dal ratto di Proserpina al don Giovanni, non di rado avanzando osservazioni originali e illuminanti su aspetti e particolari sfuggiti alla critica professionale: è il caso della grande favola apuleiana di Amore e Psiche, nella quale si ricorderà  che Leopardi riconosceva da parte sua niente meno che «un emblema della natura umana» (Zibaldone di Pensieri). Non sempre, tuttavia, la storia evocata è un mito: talvolta è un'esperienza, vertiginosa e accorante come quella vissuta da Properzio con la sua Cinzia e narrata in un'elegia che non a torto Guarini definisce «la più bella poesia d'amore».

Giornalista, scrittore e critico di prim'ordine, Ruggero Guarini ha pubblicato due romanzi, Parodia (1973) e Yao (1995); due raccolte di articoli e saggi, Punto e a capo (1977) e Fisimario napoletano (2007); un prosimetro, Breve corso di morale laica (1987); un pamphlet, Compagni ancora uno sforzo, dimenticare Togliatti (1989); una raccolta di lettere immaginarie, Fisimario 2008 (2009); un poemetto, Quando bisbiglio la parola Dio (1991) e una piccola raccolta di versi, Un pizzico sulla mano (2006). Ha tradotto il Cunto de li cunti di Giovan Battista Basile e i Cahiers di Paul Valéry.

Recensioni
Il foglio quotidiano, 15 ottobre 2016
Radio Radicale, Matteo Marchesini, Critica e militanti, 2 dicembre 2016
Corriere della sera, 3 gennaio 2017