Scenografia e prospettiva nella Venezia del Cinquecento e Seicento
Scenography and Perspective in Sixteenth and Seventeenth Centuries in Venice
Preconditions and Developments of Baroque Theatre
Autore: Massimiliano Ciammaichella
Prefazione di Francesca Fatta
ISBN 978-88-6542-795-8
Pagine: 208
Anno: 2021
Formato: 14,8 x 21 cm
Collana: Temi e frontiere della conoscenza e del progetto, 14
Supporto: libro cartaceo
Il libro indaga i rapporti e le connessioni dirette fra la scienza della prospettiva e l’invenzione della scenografia cinquecentesca e seicentesca che nella città di Venezia trovò il bacino ideale per la pubblicazione della trattatistica di settore, diventando la patria indiscussa del melodramma barocco. In questo contesto le pubblicazioni ricostruiscono le vicende dei protagonisti, autori degli spettacoli e degli eventi, ma la figura dello scenografo spesso è ancillare. Parallelamente, i trattati di prospettiva alternano i fondamenti delle regole geometriche della sua costruzione, con indicazioni pratiche per la realizzazione delle scene e delle macchine in grado di animarle.
Da qui nasce l'esigenza di relazionare i fondamenti della scienza della rappresentazione prospettica con i progetti degli scenografi che hanno operato a Venezia, attraverso ricostruzioni tridimensionali degli allestimenti, rese possibili dalla rilettura dei disegni originali, dal confronto delle fonti storiche e documentarie e dal rapporto spaziale con i teatri nei quali gli spettacoli sono stati prodotti.
The book investigates the relationships and direct connections between the science of perspective and the invention of sixteenth and seventeenth century scenography; which in the city of Venice found the ideal location for the publication of treatises in this field, becoming the undisputed home of Baroque melodrama. In this context publications reconstruct the events of the protagonists, authors of shows and events, but the figure of the set designer is often ancillary. At the same time, the treatises on perspective alternate the fundamentals of the geometric rules of its construction, with practical indications for the creation of the sets and the machines capable of animating them.
Hence the need to relate the fundamentals of the science of perspective representation with the projects of the set designers who worked in Venice, through three-dimensional reconstructions of the sets, made possible by the reinterpretation of the original drawings, comparison of historical and documentary sources and the spatial relationship with the theatres where the shows were produced.
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