Themis. Uno studio sulle origini sociali della religione greca
A cura di Giuliana Scalera McClintock
ISBN 978-88-97820-54-3
Pagine: 744
Anno: 2021
Formato: 15 x 21 cm
Collana: Saggi, 6
Supporto: libro cartaceo
La teoria sacramentale del sacrificio, il matriarcato mitico come modalità di pensiero, l’opposizione tra divinità olimpiche e ctonie spinta fino a significare una metafora del moderno, il riaffiorare di una religione ‘domestica’ fatta di demoni che lavorano e soffrono, sono alcuni dei temi che decretarono il successo di Themis, considerato, al suo apparire nel 1912, quasi come il manifesto dei Ritualisti di Cambridge. «Libro pericoloso», secondo le parole della stessa Harrison, Themis fu accolto con diffidenza negli ambienti dei classicisti, per avere in letteratura una risonanza immediata, pari solo a quella de Il Ramo d’oro e di Totem e tabù. È soltanto negli anni sessanta, con il diffondersi delle analisi strutturali e morfologiche, e sulla scia della ripresa della tematica delle origini, che se ne è cominciato a riconoscere il valore pionieristico anche in ambiti specializzati. In una lettera del 1955 a Jocelyn Toynbee, Gilbert Murray ha scritto: «L’opera di Jane Harrison è stata memorabile […] Forse solo pochi ne accetteranno le conclusioni, ma nessuno può scrivere di religione greca senza esserne in qualche modo influenzato». Questo testo – imprevedibile inventario dell’immaginario greco – è qui riproposto nell’ambito dei programmi di ricerca dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici sulle civiltà artistiche con un ampio saggio introduttivo, aggiornamenti critici e nuovi indici.
Jane Ellen Harrison (1850-1928) occupa un posto di primo piano sia nella storia delle donne che negli studi di antichistica. I suoi primi lavori le valsero una laurea honoris causa dalle Università di Aberdeen e Durham e nel 1898 la docenza al Newnham College di Cambridge. Nel 1911 marciò alla testa della spettacolare Woman Suffrage Procession di Londra, e alla questione femminile dedicò saggi significativi (“Homo sum”, Being a Letter to an Anti-Suffragist from an Anthropologist 1911, Scientiae sacra fames 1913). Tra i suoi numerosi lavori si ricordano soprattutto i geniali contributi allo studio della religione greca in cui utilizza l’iconografia per infirmare l’immagine della Grecia costruita solo attraverso le fonti letterarie (Myths of the Odyssey in Art and Literature 1882; Prolegomena to the Study of Greek Religion 1903). Allo stesso tempo, sensibile a tutti i venti che nei primi del Novecento cercavano di spazzare via una classicità sterile, fa interagire il dionisiaco di Nietzsche con le ipotesi della prima antropologia (Themis 1912). La Grecia che si rivelava nei suoi scritti non era più quella in cui – come diceva Hegel – l’uomo europeo si sente a casa.
Giuliana Scalera McClintock è mitologa e storica delle religioni del mondo antico. Dei Ritualisti di Cambridge ha curato e tradotto – oltre a Themis della Harrison – Dalla religione alla filosofia di F. Cornford (Lecce 2002). Della sua produzione scientifica si ricorda la monografia L’antica natura titanica. Studi sull’antropologia orfica (Napoli 2016).
Recensioni
alias, domenica 30 aprile 2023
Nessuna recensione disponibile per questo titolo.
Autenticati per poter scrivere una recensione. Accesso