Voci perdute
Autore: Sergio Piro
A cura di Francesco Blasi
Premessa di Massimiliano Marotta
Postfazione di Francesco Piro
ISBN 978-88-97820-96-3
Pagine: 320
Anno: 2022
Formato: 15 x 21 cm
Collana: De lira ire, 1
Supporto: libro cartaceo
Dopo il dominio della psichiatria accreditata, l’egemonia della psicofarmacologia per i poveri e della psicoterapia per i ricchi, le vicende concorsuali triestine e il familismo amorale nei dipartimenti psichiatrici, oggi in Italia la legge 180 appare definitivamente incompatibile con quella che Sergio Piro definiva l’azienda asociale.
Ovvero l’insieme delle agenzie sanitarie regionali la cui retorica di efficacia e di efficienza fornisce l’ideologia di copertura alla prassi consolidata del manicomio diffuso, esasperata dalla pandemia di Covid19 ed esito obbligato della devoluzione e aziendalizzazione dell’ex servizio sanitario nazionale.
Tra il 2000 e il 2008 Sergio Piro anima su «Repubblica Napoli», una discussione sulfurea oggi defunta o nel migliore dei casi adulterata: gli articoli qui raccolti illuminano ancora la metamorfosi maligna di una riforma psichiatrica bella e sfortunata.
Difenderne oggi l’impianto implica una critica precisa del sovranismo sanitario di regioni, aziende sanitarie locali e psichiatria convenzionata. Ovvero della schizofrenia istituzionale che governa la vita dei nostri pazienti e dei loro familiari, per una cura che sia saldamente nazionale e realmente pubblica.
Sergio Piro (1927 – 2009) si laurea in Medicina nel 1951 a Napoli, si specializza in neuropsichiatria a Cagliari nel 1956. Dal 1959 al 1969 dirige l’O. P. Materdomini di Nocera Superiore (SA), fonda una comunità terapeutica antipsichiatrica, la seconda in Italia dopo Gorizia. Nel 1968 scrive Il linguaggio schizofrenico. Nella segreteria di Psichiatria Democratica dal 1976 al 1981, dirige l’O. P. L. Bianchi di Napoli dal 1974 al 1975. Dal 1976 dirige l’O. P. Frullone di Napoli e il Centro Ricerche sulla Psichiatria e le Scienze umane dal 1980. Sua la legge regionale n.1/83 sulla Psichiatria. Insegna Psichiatria Sociale dal 1983 al 1991 al II Policlinico, dirige la salute mentale dell’ASL NA1 dal 1995, continuando ricerca e didattica con l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici.
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