Letteratura gay in Italia?
A cura di Emanuele Broccio e Cristina Vignali
ISBN 979-12-5613-040-5
Pagine: 240
Anno: 2025
Formato: 15 x 21 cm
Collana: Biblioteca di studi umanistici, 51
Supporto: libro cartaceo
Esiste una letteratura gay italiana? E, se esiste, quali condizioni storiche, linguistiche e culturali ne rendono possibile la nominazione, il riconoscimento, la trasmissibilità, senza ridurla a una categoria identitaria rigida o a una sottosezione tematica del Novecento e del nuovo millennio? Questo volume assume la domanda come orizzonte critico mobile, evitando risposte assertive. In un contesto segnato da rimozioni e canonizzazioni eteronormative, la “letteratura gay” resta nozione sospetta o marginalizzata. Qui non se ne rivendica la legittimità, ma se ne osservano le condizioni epistemologiche e culturali di dicibilità e operatività. La pluralità degli approcci, delle scritture e delle indagini proposte è la forza stessa del libro. La letteratura gay italiana non esiste come genere unitario o corpus stabile, ma come campo di forze, dispositivo critico che mette in crisi le categorie della storia letteraria, sfida la legittimazione accademica, domanda nuove forme di lettura e cittadinanza testuale. Più che fissare modelli, gli studi qui raccolti moltiplicano i punti di accesso, raccontano gesti e ipotesi interpretative e chiedono: che cosa facciamo oggi con questi testi? Come ci parlano, ci disordinano, ci trasformano? E quale comunità temporanea, fragile, queer possiamo immaginare, anche solo per il tempo di una pagina, nell’atto condiviso della lettura? Non è poco. Anzi, è proprio da qui che si comincia.
Emanuele Broccio è Ricercatore Rita Levi Montalcini all’Università di Messina, dove insegna Letteratura italiana contemporanea. Autore delle monografie Tra amore e resistenza. La drammaturgia di Beppe Fenoglio (il Mulino, 2017) e Dal corpo assediato alle macerie della memoria. La poesia di Jolanda Insana (Carabba, 2018), ha pubblicato saggi su riviste come «Between» e «Narrativa», occupandosi, fra gli altri temi, dei rapporti tra letteratura e cinema e delle forme di ibridazione tra generi narrativi e poetici.
Cristina Vignali è Professeur des Universités in italianistica all’Université Savoie Mont Blanc. Le sue ricerche si concentrano sulla percezione del mondo contemporaneo da parte di scrittori, drammaturghi e registi tra Novecento e XXI secolo (Dino Buzzati, Anna Maria Ortese, Guido Morselli, Dario Fo, Goliarda Sapienza, Erri De Luca, Liliana Cavani, Marco Tullio Giordana, Stefano Mancuso...) e sullo studio del testo letterario in traduzione. Del 2020, la sua monografia ortesiana, intitolata « Scrivere è un appoggio che si dà al mondo ». De Angelici dolori à L’Iguana : le parcours littéraire et idéologique d’Anna Maria Ortese » (PUSMB, 2020).
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