Collana diretta da Gerardo Fortunato
Già agli inizi del Novecento il filosofo Giuseppe Rensi lamentava come in Italia, a differenza di altri paesi, non fosse «eccessivamente sentita la pietas verso i pensatori dell'immediato passato: quella pietas che consiste non già nell'erigere loro dei monumenti o nello intitolare qualche strada al loro nome, ma nel non lasciar naufragare ciò che ebbero di più caro, ciò in cui essi riposero il senso della loro vita, vale a dire il loro pensiero e la loro opera». E proseguiva osservando: «Piuttosto raramente da noi, tranne che per ragioni estrinseche e non di amore pel pensiero dello scrittore defunto, vengono ripresi, riediti, e rinnovati i libri di quei nostri vicini predecessori».
Muovendo da analoghe ragioni e sentimenti, La scuola di Pitagora ha inteso dar vita ad una collana (non a caso intitolata Pietas literaria) di reprint di opere che sono appannaggio (e in pessime condizioni, dato il tempo trascorso) solo di qualche biblioteca, o reperibili (a volte a prezzi esorbitanti) presso qualche libraio d'antiquariato.
La prima serie (sono previsti 50 titoli) di questa collana è dedicata prevalentemente a saggi critici e filosofici, opere storiografiche e memorialistiche scritte da Italiani ed edite in Italia dalla metà dell'Ottocento alla seconda metà del Novecento.